I 21 voti d’oro…. La Sindaca Tardani ed il rispetto per i cittadini
La decisione del sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, di nominare un assessore con un bagaglio di deleghe significativo, nonostante il suo pessimo risultato di soli 21 voti su 10.000, passato in sordina, se non, con un articolo, che feci pubblicare qualche mese fà, solleva interrogativi inquietanti circa il rispetto delle volontà dei cittadini e della legittimità dell'azione politica. Questa scelta si rivela particolarmente controversa, considerato che il nominato era un assessore uscente, il cui operato era stato chiaramente bocciato dagli elettori.
Il numero esiguo di voti ricevuti da questo assessore non può essere sottovalutato. In una democrazia, ogni voto conta e ogni espressione di preferenza da parte degli elettori deve essere rispettata. La scelta di Tardani di affidare così tante deleghe ad un individuo che ha ottenuto un sostegno così limitato appare non solo come una mancanza di rispetto per il volere popolare, ma anche come una disattenzione verso la rete di rappresentanza che ogni amministrazione dovrebbe garantire.
Inoltre, la nomina di un assessore bocciato, il quale ha già dimostrato di non aver soddisfatto le aspettative dei cittadini, crea un paradosso sconcertante. Solo un mese fà, gli elettori hanno avuto una opportunità di esprimere il loro disappunto nel segreto dell'urna, bocciando questa volta il centro destra.
Eppure nessuna analisi è stata fatta, come sia stato possibile perdere così tanti consensi in pochissimo tempo. Questo solleva dubbi sulla volontà della sindaca di ascoltare il grido di aiuto e di cambiamento che, di fatto, è emerso dalle urne.
L'amministrazione pubblica dovrebbe vivere di meritocrazia, di ascolto e di dialogo con i cittadini. In un momento in cui la fiducia nelle istituzioni è fragile, simili decisioni non fanno che allontanare la politica dalla gente. I cittadini di Orvieto, già disillusi, si trovano di fronte a una gestione che sembra privilegiare l’amichettismo, rispetto alle esigenze della comunità.
In conclusione, l'operato della Sindaca Tardani, con questa nomina, non solo rischia di compromettere ulteriormente il legame tra cittadini e istituzioni, ma potrebbe anche infrangere quel principio di rappresentanza che è alla base della democrazia. È fondamentale che i rappresentanti eletti si ricordino che il loro potere deriva dalla volontà popolare e che ogni decisione deve essere un passo in avanti per tutta la comunità, non un'affermazione di interessi di partito.
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