Affidamento diretto unico fornitore 135.000 euro, procedura criticabile?

Faccio una precisazione dovuta all’argomento trattato e alla sensibilità di chi legge:  

Il contratto citato, identificato dal numero della determina, è pubblico, può essere visionato da chiunque e scaricato dall’albo pretorio del comune. È regolare e rispetta pienamente la legge, come previsto dal nuovo codice degli appalti.  

Quindi, questo scritto è soltanto una critica  espressa, strettamente personale ed essendo una procedura contrattuale legale, non intende in alcun modo essere accusatoria né offendere le persone, le società o l'amministrazione, né minare l’onestà, la credibilità e la professionalità di chiunque sia coinvolto, direttamente o parzialmente.  

Tutte le considerazioni che seguiranno sono basate sui documenti in mio possesso, pubblici, e possono essere totalmente o parzialmente smentite da un'interpretazione diversa o da altri documenti che non possiedo. Una volta accertati, questi ultimi saranno pubblicati, a garantire la massima correttezza e la possibilità di replica da parte di tutte le persone e le società coinvolte, direttamente e indirettamente.


 Andiamo al punto


In data 06/12/2023, con la determina n. 1323, è stato stipulato un accordo quadro con una società di Orvieto, della durata di quattro anni, tramite affidamento diretto, per un importo di 135.000 euro più IVA, per la fornitura di materiale edile per la gestione dei servizi cimiteriali del comune di Orvieto.  

Da quanto scritto nella determina, cito testualmente: “in ragione della pregressa esperienza nel settore dei materiali da costruzione e della comprovata affidabilità”. Già questo meriterebbe una critica, visto l’importo affidato e considerando che tali qualità dovrebbero essere possedute da tutte le aziende.  


I prezzi del materiale necessario sono stati stabiliti dopo la presentazione di un'offerta e, in fase di trattativa diretta, hanno subito un ribasso del 20%.


Sebbene tale pratica sia consentita anche per importi elevati (con il nuovo codice fino a 140.000 euro), è sempre preferibile adottare un approccio che garantisca maggiore trasparenza ed etica nella gestione degli appalti pubblici.  

Questo, se come sembra chiaro, per questo accordo quadro è stato scelto l’affidamento diretto senza richiesta di preventivi ad altre aziende, dal momento che  non sono citate nella determina,  è evidente anche in base alla procedura adottata, cioè la trattativa diretta, che normalmente prevede l’invito di una sola azienda. (se fossero state invitate più aziende, la procedura corretta sarebbe stata la richiesta di offerta RDO).


Considerando l’importo consistente, questo metodo di scelta del fornitore potrebbe sollevare interrogativi legittimi riguardo alla correttezza e alla giustificazione delle scelte effettuate. In un contesto in cui la trasparenza è essenziale per garantire la fiducia dei cittadini, sarebbe stato opportuno, secondo il mio punto di vista, richiedere almeno tre preventivi per confrontare offerte, prezzi e condizioni, dando così un senso di equità e apertura al processo decisionale.


È importante valutare anche la modalità di acquisto nel primo contratto applicativo del citato accordo quadro, che ha avuto un importo di 25.000 euro. Sicché è lecito chiedersi: non era possibile fare una gara o una richiesta di preventivo, anche per le sole aziende del territorio, ogni volta che si decideva di acquistare un lotto di materiale? Anche la spesa di 25.000 euro avrebbe giustificato il tipo di procedura.


Naturalmente, tutto ciò senza procedere con un accordo quadro a trattativa diretta.  

Questo avrebbe permesso di coinvolgere tutte le aziende e, certamente, in presenza di competizione, avrebbe potuto garantire un buon risparmio per l’amministrazione.


Come citato all'inizio di questo scritto, sono disponibile ad una possibile smentita nel caso in cui la mia interpretazione dei documenti risulti errata.





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