Pnrr: mentre qualcuno dorme...i soldi scappano via

Faccio una premessa, questo scritto non vuole essere un analisi dei fondi ricevuti dal comune di Orvieto, per altro già fatta egregiamente da Andrea Caporali di prometeOrvieto, (andatevi a vedere la sua relazione se non l'avete ancora fatto), ma vuole spiegarvi, cosa è il Pnrr, come si accede tecnicamente ai fondi e come questi, potevano essere utilizzati ad Orvieto, per valorizzare il nostro patrimonio culturale e risolvere per esempio  una volta per tutte il problema della caserma Piave.

Andiamo per gradi: Cosa è il Pnrr?

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha rappresentato un’opportunità senza precedenti per gli enti locali italiani. Grazie ai fondi messi a disposizione dall’Unione Europea, l’Italia ha potuto accedere a risorse ingenti destinate alla ripresa economica, alla transizione ecologica, alla digitalizzazione e al rafforzamento delle infrastrutture sociali. Per gli enti locali, spesso limitati da risorse finanziarie scarse, il PNRR ha significato la possibilità concreta di realizzare progetti strategici per lo sviluppo del territorio, progetti che altrimenti sarebbero rimasti nel cassetto.
   
Perché è stata un occasione irripetibile?

È importante sottolineare che un’opportunità di questa portata difficilmente si presenterà di nuovo. I fondi europei del PNRR non sono solo straordinari per quantità, ma sono anche finalizzati a trasformare radicalmente il Paese, colmando ritardi infrastrutturali e innovativi accumulati nel tempo. Gli enti locali hanno avuto la possibilità di attingere a finanziamenti per progetti di rigenerazione urbana, sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica e inclusione sociale, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle comunità locali.

Quanto è stato difficile accedere ai fondi?

Accesso Facilitato ai Fondi

L’accesso ai fondi del PNRR è stato reso semplice e agevolato dal Governo italiano, consapevole dell'importanza di sfruttare al massimo questa occasione per dimostrare la capacità del Paese di rispettare gli impegni assunti con l’Europa. I bandi pubblici, strutturati in modo chiaro e inclusivo, sono stati un invito concreto per gli enti locali a presentare progetti ambiziosi e ben strutturati. Inoltre, lo Stato ha messo in campo strumenti di supporto tecnico e amministrativo per accompagnare gli enti locali nel percorso di candidatura, riducendo al minimo gli ostacoli burocratici.

Una Questione di Credibilità Internazionale
Il successo del PNRR non è stato solo una priorità nazionale, ma anche una questione di credibilità internazionale. L’Italia, dopo anni di critiche per la gestione inefficiente dei fondi europei, ha avuto l’opportunità di dimostrare di essere all’altezza della sfida.

L’Unione Europea ha guardato con attenzione al nostro Paese, e il Governo ha incentivato gli enti locali a partecipare attivamente ai bandi, consapevole che una buona performance sarebbe stata fondamentale per consolidare la fiducia degli altri Stati membri e delle istituzioni europee.

Perché era importante non lasciarci sfuggire questa opportunità?

 I fondi del PNRR non sono semplicemente risorse economiche: rappresentano la possibilità concreta di realizzare cambiamenti strutturali e duraturi. Gli enti locali, come attori fondamentali del territorio, hanno la responsabilità di trasformare queste risorse in risultati tangibili, contribuendo non solo al rilancio dell’Italia, ma anche alla costruzione di un futuro più sostenibile, inclusivo e innovativo.

Come tecnicamente si accedeva ai finanziamenti pnrr a fondo perduto? 

   Per quanto riguarda i bandi sulla digitalizzazione, accedere al fondo era di una semplicità unica, bastava andare nel sito di PAdigitale2026 e con un pochi click si arrivava alla richiesta, considerate che se la domanda, era fatta entro la data prevista di scadenza, era impossibile il non finanziamento. 
 I fondi non andavano rendicontati! Che vuol dire? Che non dovevi spiegare come erano stati spesi nel dettaglio.

Andiamo su quelli più importanti, mi riferisco ai bandi pnrr che potevano essere utilizzati per la valorizzazione, ricostruzione, riconversione etc etc delle opere pubbliche.
 In questo caso si differenziavano da quelli sulla digitalizzazione, perché le spese andavano rendicontate sulla piattaforma Regis, un portale messo a disposizione per questo adempimento.

  Quale aiuto avevano a disposizione i comuni? 
   
 Primo aiuto:  
un supporto qualificato dei consulenti del ministero, normalmente un aiuto raro, ma in questo caso, visto la necessità di spenderli da parte dell'italia, molto efficiente 
 
 Secondo aiuto:
 Società private che gli intercettavano il bando, gli spiegavano come farlo e praticamente facevano loro la rendicontazione sul regis

 Cosa potevamo farci? ( qua non allego nulla però se volete, vi mando i finanziamenti presi da altri comuni) 

Potevamo riconvertire la caserma Piave
Potevamo riconvertire la chiesa di San Francesco e tutte le altre chiese danneggiate
Potevamo fare parchi
Potevamo chiedere soldi per la ristrutturazione dei borghi

Cosa abbiamo fatto? (mi riferisco a quelli che ha fatto il comune di Orvieto non dei bandi fatti dalla regione per noi, tipo la casa di comunità) 

Molto di quelli sulla digitalizzazione 

L'asilo di sferracavallo 

Il nuovo stabile dove andranno i servizi sociali

E altri piccoli bandi di poche centinaia di migliaia di euro per la riconversione energetica ( pannelli solari) 

Nulla in confronto a quello che potevamo farci!

Non aver approfittato di questa irripetibile opportunità ha significato perdere una chance storica di sviluppo, condannando Orvieto a perpetuare vecchi problemi e privandolo di prospettive di crescita
 
Ecco un esempio..

https://images.app.goo.gl/FZnZuDMuEZ9aQPJ87





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