Orvieto: dove la ringhiera brilla più della storia

Nell'ultimo mese, l'amministrazione comunale di Orvieto ha mostrato un'apparente reattività alle provocazioni. Chi mi conosce sa che, tra le varie questioni, mi sono occupato di denunciare anche le pessime condizioni in cui versava Porta Maggiore. Gli amministratori hanno cominciato a sentire un pò di pressioni e, come già fatto in passato, hanno cercato di tamponare in qualche modo le loro mancanze e le attenzioni nei confronti del nostro patrimonio storico-culturale, cercando di correre ai ripari in modo frettoloso e inefficace.


Un caso emblematico di questa mancata programmazione e capacità di gestione, è rappresentato dalla recente decisione di stanziare soli 2.600 euro per il ripristino della caduta di massi in una delle porte più emblematiche della città: Porta Maggiore. Questa porta, essendo il simbolo della grandezza storica e l’accesso alla città più antico, in condizioni pessime da diversi anni, avrebbe meritato un intervento che rispecchiava l'importanza del luogo. Tuttavia, la scelta di un intervento grossolano e antiestetico, privo di un'adeguata pianificazione, solleva interrogativi sulla priorità che l'attuale maggioranza attribuisce alla conservazione del patrimonio storico e alla sicurezza pubblica.


In netto contrasto, si evidenzia come la medesima amministrazione abbia deciso di investire ben 23.000 euro più IVA per la verniciatura di alcuni lampioni e della ringhiera sulla strada di Porta Romana, lavori che, guarda caso, sono stati effettuati in campagna elettorale. Questo tipo di spesa, a mio avviso, è molto eccessiva rispetto al lavoro svolto. Tutti conoscono la strada in questione, così come la ringhiera e i lampioni verniciati. Va notato che il lavoro, in un periodo, è stato svolto solo per metà e finito successivamente, il che fa riflettere su quali siano le reali priorità dell'ente locale e non solo anche sulle modalità di scelta dell'artigiano che ha effettuato il lavoro, scelto come quasi sempre con affidamento diretto, cioè senza la consultazione di più operatori, questo almeno da quanto si deduce dalla determina.


Opere di fondamentale importanza per la sicurezza e la storia della città ricevono un trattamento minimale, mentre interventi superficiali e di scarso valore vengono privilegiati. Questa disparità di trattamento non solo è sintomatica di una visione miope nella gestione del patrimonio storico, ma evidenzia anche una mancanza di responsabilità nei confronti dei cittadini orvietani. È fondamentale che l'amministrazione si assuma la responsabilità di una gestione più oculata delle risorse, ponendo attenzione e le dovute priorità al patrimonio culturale e storico rappresentativo della nostra identità.


In conclusione, è essenziale che i cittadini di Orvieto si facciano sentire e chiedano un cambiamento. La cura della nostra città deve passare attraverso decisioni ponderate e rispettose delle sue bellezze e della sua storia, piuttosto che attraverso scelte dettate da un'ottica di breve termine. Solo con un maggiore senso di responsabilità possiamo garantire un futuro migliore per Orvieto e per chi la abita.





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