Orvieto:la pianificazione per il Giubileo e l’ottavo centenario della nascita di San Francesco

 Il Giubileo del 2025 e le celebrazioni per l'ottavo centenario della nascita di San Francesco rappresentano eventi di straordinaria importanza per il turismo religioso e culturale in Italia. Tuttavia, l'amministrazione di Orvieto sembra non aver intrapreso azioni significative per garantire una adeguata accoglienza ai numerosi visitatori attesi. Come sempre la nostra amministrazione, rimane ai margini, non pianifica e non mette in campo una politica adeguata per essere pronta a questo importante evento.


Un punto cruciale evidenziato nella preparazione per il Giubileo è la mancata adesione del nostro comune all’iniziativa della presidente della regione, Donatella Proietti, di creare un coordinamento per l’accoglienza dei turisti. Tale coordinamento ha ricevuto il sostegno dei comuni limitrofi, come Perugia, Terni e Assisi, che hanno compreso l'importanza di un approccio concertato per gestire l'afflusso di pellegrini. L'assenza di questa adesione rischia di compromettere l'immagine di Orvieto come meta turistica e di rendere la città meno competitiva rispetto ad altre destinazioni.


Un altro aspetto critico riguarda la decisione di chiudere il museo dell’Opera del Duomo proprio nell’anno del Giubileo per lavori di manutenzione. Questa scelta appare tanto discutibile quanto poco strategica, considerando che il museo è una delle principali attrazioni turistiche della città. Chiudere una risorsa culturale di tale importanza durante un periodo di potenziale afflusso turistico è una mancanza di visione e di pianificazione.


A rendere la situazione ancora più grave ed imbarazzante è l'inaccessibilità di una delle chiese più significative dedicate a San Francesco, durante i festeggiamenti per il suo ottavo centenario. La chiusura della chiesa, in concomitanza con l'arrivo dei pellegrini e degli amanti della cultura, rappresenta una pessima figura per Orvieto. I visitatori si troveranno di fronte a un luogo di culto chiuso, in totale abbandono, perdendo così non solo l’opportunità di vivere un’esperienza spirituale unica, ma anche un’importante occasione di apprezzamento per il nostro patrimonio culturale.


In sintesi, l’amministrazione di Orvieto, sembra non cogliere l'importanza di prepararsi adeguatamente per questi eventi significativi. Senza un coordinamento regionale efficiente e con decisioni discutibili come la chiusura di importanti attrazioni turistiche, è difficile immaginare un’accoglienza all’altezza delle attese. Ciò non solo nuocerà all'immagine di Orvieto, ma potrebbe anche allontanare potenziali visitatori, privando la città di un'importante opportunità di crescita e sviluppo economico legato al turismo.





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